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I pozzi di Betlemme è un libro autobiografico che insieme ai ricordi d’infanzia rievoca la società della Betlemme degli anni Venti del secolo scorso e quella della Gerusalemme nel decennio successivo. Dai ricordi sono estratti come da un archetipo i molteplici significati di cui “il primo pozzo” è investito, a contenuto e tema centrale del racconto. E se al pozzo, o ai pozzi della propria esperienza, si sovrappone la ricchezza delle connotazioni culturali che vi si addensano, a prendere corpo sono i ricordi il cui senso è chiarito dallo stesso Giabra: «Dietro l’utilizzazione della memoria, c’è la volontà di ricostruire gli avvenimenti, i fatti della memoria, in modo che ogni dettaglio appaia con tutta la sua forza e lasci un segno anche nella memoria del lettore. È su questo punto che fondo il mio modo di intendere la narrazione».
Giabra Ibrahim Giabra (Betlemme 1919 – Baghdad 1994), anglista, scrittore, poeta e critico d’arte. Ha tradotto in arabo numerose opere dei grandi della letteratura (Shakespeare, G. Eliot, Bayron, Wilde, Beckett) e della critica inglese (James Frazer, Henry Frankfort, Germaine Bry, Eric Bently, Edmond Wilson, Jan Koot, Janett Dylon, John Dover Wilson). Tradotto in molte lingue, in italiano, oltre a I pozzi di Betlemme, nel 1994 è uscito il romanzo La nave.
ISBN:
978-88-97831-17-4;
pp. 254; € 12,00 |